Nella strategia generale sui rifiuti dell'Unione (1996) si stabilisce la gerarchia preferenziale delle operazioni di gestione. Al terzo gradino di tale gerarchia è previsto lo “smaltimento finale ottimale e il migliore monitoraggio”. La strategia sottolinea anche la necessità di prevedere nuovi e migliori strumenti di gestione del ciclo dei rifiuti. Nello stesso documento la DG Ambiente dell'UE sostiene che il cittadino può, e deve, chiedere costantemente all'amministrazione locale quali interventi essa compie per migliorare la situazione dei rifiuti a livello locale.
Da qui nace il Progetto HIA21
Toscana e Abruzzo, le regioni nelle quali sono ubicati i due impianti pilota del progetto HIA21, hanno una produzione annuale di RSU di circa 2.545.014 e 699.265 tonnellate, con una produzione procapite rispettivamente di 686 e 524 chilogrammi per abitante.
Le azioni di HIA21
• monitoraggi sulle varie matrici ambientali come aria, acqua, suolo e agenti fisici, indagini epidemiologiche sui principali indicatori sanitari, indagini di carattere economico e sociale.
• consultazioni periodiche e costanti con i portatori d'interesse (stakeholders) e con le popolazioni locali.
• incontri con la popolazione per discutere gli stati di avanzamento dei lavori, per pianificare insieme le azioni da intraprendere per la valutazione degli impatti e recepire suggerimenti e istanze da parte delle popolazioni locali.
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